Un occhio in più per leggere il mondo. Letture di letteratura migrante
Nella Sala Conferenze della Biblioteca Lazzerini di Prato per tre lunedì, il 13, il 20 e il 27 novembre, dalle 17.00 alle 19.00, tre incontri, aperti a tutti, che trattano la letteratura di migrazione, opere di autori immigrati scritte nelle lingue dei paesi ospitanti. I temi sono quelli legati all’esperienza migratoria: lo sradicamento, il reinserimento, il dilemma identitario, la memoria, la rivisitazione della propria storia personale.
Gli incontri sono condotti da Laura Di Pofi, docente alla New Haven University di Prato e allo Smith College di Firenze, e accompagnati dalle musiche di Enzo Pacini alla chitarra.
INGRESSO LIBERO
Programma
13 novembre
La città
L’arrivo di “estranei” che ridisegnano, riconfigurano e riscrivono la città destabilizza coloro che la abitano già da tempo.
I nuovi arrivati, a loro volta, cercano spazi, ambienti architettonici e umani familiari o inclusivi. O interstizi sociali e urbani in cui nascondersi e, semplicemente, sopravvivere.
In questo primo incontro esploreremo il rapporto tra la città e i suoi abitanti nella letteratura di migrazione in lingua italiana.
Letture di brani tratti da:
Salah Mehtani,”Immigrato”; Cristan Maxim, “Fanculopensiero”; Igiaba Scego, “La mia casa è dove sono”; Gabriella Ghermandi, “Regina di fiori e di perle”; Piero Ianniello, “Via della Cina;” R Kbati, “M”.
20 novembre
Lo spazio delle parole
I migranti richiedono spazio anche tra le nostre parole, con neologismi, incursioni di suoni stranieri e un immaginario completamente nuovo.
L’esperienza richiede alla lingua italiana una plasticità e una capacità di autorigenerarsi, che non sempre sono apprezzate dalla critica letteraria.
In questo incontro indagheremo come la lingua sia uno spazio di commistione, in cui si sposano le incursioni della lingua natia.
Letture di brani tratti da:
Ndjock Ngana, “Prigione” (poesia); Igiaba Scego, “Dismatria in Pecore Nere”; Jhumpa Lahiri,”In Altre Parole”; Abdel Malek, “Fiamme in Paradiso”; Kaha Mohammed Aden, “Fra-Intendimenti”; Yan Chan Fang, “Con lo zaino sulle spalle”.
27 novembre
Gli italiani per gli altri
Italiani fratelli e figli di una sola patria, Italiani cristiani e civilizzatori, Italiani brava gente, Italiani cuochi esperti e romantici, intenditori di vino, d’alta moda e di design.
Questa è l’immagine di sé che l’Italia nel tempo ha creato e autoriprodotto.
Ma la letteratura di migrazione ci pone di fronte un’altra storia e un altro presente. Ed è così che ci scopriamo relativi e che i nostri modi diventano solo uno dei modi possibili.
Letture di brani tratti da:
Gian Antonio Stella, “Quando gli albanesi eravamo noi”; “Faccetta nera”, “Topolino va alla Guerra” (propaganda fascista); Ghermandi “Regina di fiori e di perle”, “La scimmia e lo stupido leone”; Igiaba Scego, “La mia casa è dove sono”; Pap Kuma, “Noi Italiani neri”; Randa Gazhy, “Oggi forse non ammazzo nessuno”.